Bràs è il quartiere più italiani di San Paolo, la citta più italiana del Brasile. Qui negli anni sessanta la famiglia di Luigi Esposito parlava una strana mistura di napoletano e portoghese, quindi cantava il samba e "O sole mio" e si radunava la domenica per il rito del ragù (la "macarronada"). Batezzata col nome di una santa, Maria Izildinha, aquattro anni la futura Zizi già conosceva a memoria le parole di "Santa Lucia", anche se non le capiva. Oggi che festeggia i suoi primi 25 anni de carriera canora, è una delle signore della musica popular brasileira, la "principessa" dice qualqcuno ricordando oltre al suo sucesso, le origini ed il suo stile elegante, sia nelle sigle per le telenovele como negli episodi più inovativi e radicali (si pensi al disco "Estrebucha baby", nell'89 bocciato dal mercato ed oggi ricercato dai colezionisti a prezzi astronomici). Zizi, che nel frattempo ha studiatoil suo albero di famiglia e ha scoperto di avere nelle vene altro sangue italiano (i Possi, anzi Pozzi, vengono da Luca), è cantautrice, ma soprattutto interprete. Ha messo la sua sensuale voce al servizio dei grande della sua terra: Chico Buarque, Edu Lobo, Caetano Veloso, Djavan, Antonio Carlos Jobim, Vinicius de Moraes, Ivan Lins, Dorival Caymmi, Jackson do Pandeiro fino ai giovani Lenine, Chico César, Herbert Vianna. Ma ha cantato anche Duke Ellington e Frank Sinatra, Silvio Rodriguez e Violeta Parra, Billie Holiday e i Beatles, Carole King e George Harrison. Poteva mai dimenticare 'Itàlia'? No, certo, cosi ha iniziato a inserire nei suoi dischi qualche classico partenopeo, ma anche brani di Gino Paoli e Sergio Endrigo, pois un viaggio a Napoli l'ha condotta all'avventura di "Per amore" e "Passione", i soui dischi italiani: 26 canzoni e oltre la metà napoletane, tra classicicome "A vucchella" e "Torna a Surriento" a classici moderni come "Pace e serenità" di Pino Daniele e "Cu'mme" di Enzo Gragnaniello. E come "Torero", che le merita ora il Premio carosone che ritirerà il 21 settembre 2003 aal'Arena Flegrea di Napoli, accompagnata al piano da Adriano Pennino, Nell'anno del gemellaggio tra il Brasile di Lula e del ministro Gil e la Campania di Bassolino non poteva esserci ambasciatrice migliore di Maria Izildinha, la discendente dell'emigrante Luigi Esposito, che canta con saudade: "Torero! Te sì piazzato 'ncapo stu sombrero, dice che si spagnolo e nun è 'o vero, ch"e naccherre int"a sacca vai a ballà, mescolando bolero co 'a samba e o cha cha cha". |